Tappeti ma non solo tappeti. La fine di un mondo, quello dell’arazzo, e la sua continuazione utilizzando il sapere delle maestranze. Leggeri, arazzi da terra, completamento di una esigenza di “horror vacui” che ha ammalato una intera classe borghese dalla fine del 700 a tutto l’800.

Eterei, delicati ed estremamente deperibili. Costosi, denotanti cultura e ricchezza. Sogni per pochi, fino a qualche anno fa. Complesso il loro restauro, preoccupante la loro collocazione in ambienti moderni di uso dissacrante, ma infiniti come clima, sapore, bellezza.

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